domenica 12 febbraio 2012

Una stampa di qualitá

Ieri sera ho rivisto su youtube l'intervista a Steve Jobs alla conferenza D8 del 2010.

C'è un punto in particolare che mi ha colpito. A un certo punto giornalista e Jobs sembrano discutere sul fatto se un blogger sia o no un giornalista. Il giorlalista dice di si, Jobs sembra meno convinto.

Poi più avanti,alla domanda su che tipo di impatto Apple potrà avere sul mondo della carta stampata, e se questo sarà simile a quello avuto nei confronti delle case discografiche, Jobs spiega pianamentw il suo punto:

"Io credo che questo paese abbia un gran bisogno di giornali di qualità e di pagine approfondite di commenti. New York Times, Wall Street Journal, Los Angeles Times sono grandi giornali che è bene rimangano. Io non vorrei vivere in un paese ove l'informazione è garantita solo dai blogger"

Il concetto sulla rete è controverso, ma non va letto come una disistima del mondo della rete. Ma come l'affermazione che il contenuto di qualità è importante, e che le persone sono desiderose di pagare per esso.
Jobs dice che avrebbe voluto convincere i grandi giornali americani a mettere i loro contenuti in rete, prezzandoli in modo aggressivo. Era convinto che essi avrebbero potuto fare tanti soldi ricercando grandi volumi con prezzi aggressivi. E da quanto dice sembra invece che i suoi interlocutori preferissero tenere (con miopia, secondo Jobs) i prezzi alti.

Ho trovato tutto molto interessante. Come anche il concetto di vivere in un paese con pagine di opinioni e commenti di qualità. Quello che in Italia manca.

Nel senso che il pubblico, purtroppo si ciba di informazione televisiva (pessima) e assai poco dei (pochi) giornali di qualità. È un pò un circolo vizioso: non essendoci domanda di informazione di qualità, è difficile che questa nasca.

Con riflessi negativi sulla capacità di controllo della opinione pubblica e conseguente sulla politica del paese.

Nessun commento:

Posta un commento