lunedì 19 marzo 2012

I grandi punti interrogativi ....


- Uscita dal trattamento di carcere duro del 41bis per oltre 400 mafiosi
- Chiusura delle carceri di Pianosa e dell'Asinara
- la legge sulla Privacy di Violante, che rese inutilizzabili i tabulati telefonico del periodo della stragi di mafia
- La Legge Napolitano-Fassino che snaturo' la legge sui pentiti di mafia pentiti (obbligo di non considerare dichiarazioni rese dopo i primi 180 giorni dal pentimento)
- La legge sul rito abbreviato, che contribui' ad evitare l'ergastolo agli stragisti

Sono - come dice Salvatore Borsellino - cambiali pagate dai governi di centro-destra e di centro-sinistra alla trattativa del 1992 ?

Ma in che paese siamo ?


Nella strage di Via d'Amelia sono morti Paolo Borsellino e gli uomini della sua scorta.
E' un evento drammatico per il paese che ha certamente cambiato il corso degli eventi.

In questi ultimi mesi si e' incontrovertibilmente saputo che il motivo dell'assassinio del Giudice (eroe) e' stato principalmente per togliere un'ostacolo alla "trattativa Stato-Mafia".
Ma che tipo di Stato e' quello che sacrifica uno dei suoi - ripeto - eroi, per accordarsi con dei delinquenti ?
Vent'anni di silenzi dimostrano che gli interessi in gioco e le ambiguita' ci sono state ai massimi livelli delle Istituzioni.
Si parla di riunioni fra Ministro della Giustizia Conso, Direttore della Polizia Parisi, Direttore degli Istituti di Pena Niccolo Amato, ove a pochi mesi dall'istituzione dell'articolo s41bis sul carcere duro, si decideva di togliere da tale regime 500 dei 650 detenuti che vi erano stati destinati.

E troppi politici sono reticenti. Il l'ex Ministro della Giustizia Conso, l'ex Ministro dell'Interno Mancino, interi pezzi dei Ros. In 20 anni non si e' riuscito a sapere nulla.

E la stampa non ha indagato. Tuttora le notizia che escono fuori sono "attutite", anziché' essere amplificate da megafoni come l'importanza del tema meriterebbe.
Un paese dove l'ultima famosa (per chi si informa) intervista di Paolo Borsellino non e' mai stata trasmessa dalla televisione di Stato, un documento unico, che apre squarci incredibili sulla storia del nostro paese.

L'unica cosa che mi pare si possa dire con certezza e rimpiangere di non avere una stampa indipendente da altri poteri, che strutturalmente la creazione di una coscienza civile del paese e un "fame" di informazione.
Tutto ciò' e molto triste.

E purtroppo non sembra possa cambiare in tempi brevi.

domenica 18 marzo 2012

Il Cainano ancora in sella ....


Ebbene si', lui e' ancora li', al centro dei giochi.
Con una legge elettorale che da tutto il potere ai due poli, e nell'ambito di quello di centro-destra tutto il potere a lui e' e sarà' ancora determinante.
L'altro polo e' uno sfacelo; avrebbe potuto vincere facile ma si sta sfaldando in una faida bosniaca, grazie ai vari D'Alema, Fioroni, Veltroni, Violante, tutti intenti a vincere una battaglia anziché' portarsi a casa la guerra.
E sono politici vecchi, dovrebbero andare tutti a casa, ma il sistema elettorale ne salvaguardia la intoccabilità'.

In questo contesto il Cainano e' sempre li'.
Si dice che la priorita' sia il lavoro, ma lui lavora per non cambiare nulla in Rai, per passare una legge "anticorruzione" con qualche emendamento che faccia andare fallito il processo Ruby a Milano (l'arma letale sarebbe il superamento del reato di concussione che tiene detto processo a Milano), la responsabilità' civile dei Magistrati (roba che neanche in Botswana, per togliere le parole di bocca ad un fedelissimo del Cavaliere).

L'unica speranza sarebbe un "partito dei tecnici" guidato da Monti, che si presenti alle prossime elezioni.
Ma non succedera'.
Ci aspettano tempi cupi.

Meglio starsene per un po' qui, fuori dell'Italia.....

Cicoria bye bye ...



L'abbiamo gia' scritto due volte, qui e qui.

Ma l'ultima "difesa" di Rutelli a noi proprio pare indifendibile.
Alla fine, messo alle strette dagli avvenimenti dice: "ma perche' il controllo dei fondi di partito lo chiedete sono alla Margherita e non anche ai comunisti, all'Italia dei valori, alla Lega, ....".

A noi un'argomento così' ricorda le difese di Craxi, il "cosifantutti" di un politico che avrebbe potuto essere uno statista e' che e' invece morto imputato e contumace scappando dal suo paese.

Rutelli, c'e' un unica via di uscita onorevole. Ritirarsi dalla politica e godersi il vitalizio.
Insieme alla moglie, stipendiata per lungo tempo da Mediaset.