domenica 8 gennaio 2012

Una stampa autorevole (o no ?)

Interessante intervista al Ministro dello Sviluppo Economico e Trasporti e Infrastrutture Corrado Passera da Parte di Aldo Cazzullo, sul Corriere della Sera.
Fra le cose interessanti dette dal Ministro:
  • E’ finita la fase di incremento delle tasse (speriamo sia vero)
  • Ora ci si concentra sullo sviluppo
  • Sara’ fatto un intervento al mese a favore di liberalizzazioni e incremento della competitivita’
  • Le aree di intervento saranno omnicomprensive e includeranno (a titolo illustrativo): Gas, Energia, Poste, Commerciao, Trasporti, Professioni
Almeno due le domande che Cazzullo non ha fatto:
      
 Il Ministro ha detto che ha venduto le azioni di Banca Intesa. O meglio ha dichiarato:
      "Ho giurato di fare solo l'interesse pubblico. E il fatto che abbia venduto le mie azioni, senza esserne obbligato, e con un forte danno, conferma la serietà delle mie intenzioni"
Ecco, credo sia importante capire se il Ministro le azioni le ha vendute direttamente sul mercato della Borsa, quindi a sconosciuti, oppure se le ha vendute con un private placement (che significa che se le potrebbe ricomprare – se questo fosse stato l’accordo) allo stesso prezzo di vendita in ogni momento (e in questo caso il conflitto di interessi non sarebbe per nulla risolto).

     Poi di fronte alla affermazione che si “liberalizzeranno i Trasporti” era proprio cosi’ difficile fare una domandina impertinente sulla operazione Alitalia ? Una operazione che e’ costata ai contribuenti almeno 3 miliardi di euro, che ha favorito un limitato numero di imprenditori italiani che potranno vendere a Aif France a condizioni certamente maggiori del prezzo di acquisto e che ha peggiorato considerevolmente le condizioni per i cittadini italiani (come la sospensione per tre anni con una legge di ogni condizione antitrust per la tratta Roma-Milano lascia facilmente intuire).
E' un concetto di "accountability" che qui negli Stati Uniti la stampa usa nei confronti dei potenti, rendendoli realmente responsabili delle loro affermazioni e verificandone la credibilita'. 
Altrimenti il giornalista non fa una figura molto diversa dai cameramen che in Sala Stampa al parlamento raccolgono le dichiarazioni ("a piacere") di 15 secondi del politico di turno funzionali alla predisposizione del "pastone" nel telegiornale (i giornalisti neanche si presentano in sala stampa). 

Quando e’ che il nostro maggiore quotidiano potra’ dirsi veramente “autorevole” ?

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