domenica 29 gennaio 2012

Un Foglio in meno ?




Scrive Ferrara sul fondo del Foglio di oggi:

Se domani il Foglio chiudesse i battenti, noi della cooperativa giornalistica che lo facciamo, i collaboratori e i lettori spenderebbero qualche lacrimuccia. Però venderemmo la piccola sede che ci siamo comprati nel tempo, da brave formichine dei bilanci, troveremmo il modo di liquidare nel giusto modo i dipendenti, e alla fine i partner della società editoriale che hanno pagato un modesto deficit dei primi due anni, quando non incassavamo i quattrini pubblici, e che negli anni successivi ci hanno sostenuto in sostanziale pareggio, a parte l’amicizia e il gusto di un’avventura editoriale fortunata, rientrerebbero di una parte abbastanza consistente dell’investimento. E’ la logica di un giornale che non è mai diventato un carrozzone, ...

Secondo la Presidenza del Consiglio, nel 2010 il Foglio ha preso quasi 3,5 milioni di euro di contributi. E questo per un "sotterfugio" come quello di dichiararsi giornale di partito, grazie a due parlamentari accondiscendenti. Dichiarava infatti lo stesso Ferrara a Report, nel 2007:

« [Parte dei soldi vengono] naturalmente anche, dal secondo anno della fondazione, dai contributi dello Stato... Con il trucco della famosa Convenzione per la Giustizia, che era… Un trucco… beh, beh, diciamo che la legge dava una possibilità e noi l’abbiamo sfruttata… È un trucco nel senso che non era un vero partito, era... Avevamo chiesto a Marcello Pera, che faceva parte del centrodestra, senatore, e a Marco Boato, deputato del centrosinistra, due persone amiche, due lettori del giornale, di firmare per il giornale. Abbiamo fatto questa Convenzione… per la Giustizia… Un escamotage! Legale, perfettamente legale, al quale purtroppo hanno cominciato a ricorrere molti altri, anche quelli che però non hanno [...] un’azienda reale, che vuole fare giornalismo. »
(Giuliano Ferrara, Report, 20 Luglio 2007)
Detto cio', anche il considerazione delle campagne sostenute dal giornale assolutamente incivili e bigotte - è solo un mio parere, lascio ai lettori di giudicare - (come la campagna contro l'aborto, condotta nel 2008 praticamente con i nostri soldi), devo dire che se il Foglio dovessere chiudere, non mi dispiacerebbe affatto.

Il prossimo passo consisterebbe nel cercare di revocare al suo attuale direttore il lucrosissimo contratto milionario che gli ha fatto la Rai, per condurre l'approfondimento di qualche minuto dopo il TG di prima serata del TG1.
Dopo poche settimane, la trasmissione, causa calo di ascolti, è stata spostata in un orario meno dannoso per le casse per la Rai che avrebbe perso troppo in pubblicitá. Lo stipendio del conduttore, però, immagino sia rimasto lo stesso.

Così, per inciso, si tratta di soldi nostri.

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