mercoledì 15 febbraio 2012

Finalmente un vero statista


1. Riforma della pensioni, passando da subito al metodo contributivo per tutti, eliminando una inaccettabile forma di discriminazione anagrafica
2. Incremento della tassa dell'Ici, primo passo per riequilibrare la tassazione sponstandola dai fattori della produzione alla tassazione del capitale
3. Piena legittimazione della lotta all'evasione fiscale, con chiari messaggi a favore della intransigenza dell'azione di repressione
4. Rilancio dell'azione di liberalizzazione dei settori economici, che dopo il meritorio tentativo di Prodi/Bersani sembrava caduto nel dimenticatoio, pur in un contesto con il centro-destra al governo
5. Blocco della procedura del "beauty-contest" per le frequenze televisive, inaccettabile regalo di un bene pubblico (l'etere) a un privato
6. No alla candidatura alle Olimpiadi di Roma, che avrebbe portato se di successo un buco nelle tasse dello Stato (oltre a ulteriori fenomeni di corruzione)
7. Revisione della tassazione ICI degli immobili della Chiesa, che affermava un inaccettabile privilegio da parte di un soggetto che tanti danni arreca alla democrazia, alla liberta' economica e allo sviluppo sociale e culturale di questo paese.

A me pare sia nato uno statista. Un "politico" finalmente interessato alla salvaguardia dell'interesse generale, e non a difendere le rendite di pochi amici.

Intendiamoci, molte delle cose fatte potevano essere migliori, soprattutto nel campo delle liberalizzazioni. Gli interessi da sconfiggere sono enormi, e i "nemici" sono annidati anche nelle file del governo, sia fra i nuovi "tecnici" sia fra una insieme di sottosegretari certamente ancora espressione del "vecchio".

Ma il primo ministro brilla per leadership, chiarezza programmatica e decisionismo.
Un leader che fa onore a questo paese.

Speriamo che duri. Magari anche oltre la fine della legislatura.

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